Al suo ingresso nella scuola materna il bambino ha già una sua storia personale, che lo ha condotto a possedere un complesso patrimonio di atteggiamenti, capacità ed orientamenti. Egli appare un soggetto attivo, curioso, interessato a conoscere e capire, capace di interagire con gli altri e di servirsi della loro mediazione per conoscere e modificare la realtà.
In questo periodo si vanno verificando cambiamenti considerevoli che interessano sia lo sviluppo percettivo, motorio, comunicativo, logico e relazionale, sia le dinamiche affettive ed emotive, sia la costruzione dei rapporti e l'acquisizione delle norme sociali.
Lo sviluppo cognitivo, partendo da una base percettiva, motoria e manipolativa, si articola progressivamente in direzioni sempre più simbolico-concettuali.»
I processi di socializzazione sono favoriti dal gruppo dei pari, che si presenta come totalità dinamica nella quale, attraverso le sue varie articolazioni, ogni soggetto influenza gli altri ed è a sua volta influenzato da loro, e consente di sperimentare diverse posizioni sociali in una situazione di coesione e di vicinanza interpersonale. Nelle relazioni con i coetanei, oltre che in quelle con gli adulti, il bambino sperimenta l'esistenza di regole e norme sia specifiche che generali, giungendo anche a cogliere le ragioni della loro necessità.
A tre anni, quindi, il bambino matura abilità che vanno oltre l'ambiente familiare: diventa capace di affermare se stesso, di entrare in rapporto con i coetanei, di giocare con maggiore sicurezza nei movimenti, di disegnare, di ricostruire situazioni secondo nuovi modelli mentali...
Il bambino è pronto al fare il suo ingresso nella scuola dell'infanzia!
Ma l'arrivo a scuola è, anche, un momento importante, che coinvolge diversi soggetti, prima di tutto il bambino, poi la mamma e l'insegnante.
L'ingresso nella scuola dell'infanzia rappresenta, quindi, un momento di crescita per il bambino e il riconoscimento di una vita autonoma rispetto alla famiglia, ma è anche un momento delicato per le implicazioni emotivo-affettive del distacco dalla madre e dalla famiglia.
I genitori, invece, si preparano al distacco e, spesso titubanti, sperano di trovare un ambiente sereno, accogliente e stimolante dove i propri figli possano crescere.
Le insegnanti s'immaginano il gruppo nuovo, fanno progetti e pensano già a delle modalità d'intervento.
E' necessario che il passaggio del bambino dall'ambiente familiare all'ambiente scolastico sia graduale; inoltre il tempo necessario a completare l'inserimento varia a seconda del bambino.
L'insegnante, preparerà con cura gli angoli della sezione e gli spazi per le attività, offrendo al bambino il tempo necessario per inserirsi con calma e serenità.
Il ruolo genitori è molto importante: il bambino ha bisogno di sentire il papà e la mamma "vicini", senza forzature né ricatti, i genitori devono favorire un inserimento graduale in un clima di fiducia.
Ma..... quali attività organizzano le insegnanti per il bambino?