Giochi per bambini

Carmen Indelicato

Carmen Indelicato

Mi chiamo Carmen Indelicato, sono un'insegnante di scuola dell'infanzia e sono la webmaster del sito web Infanziaweb.

Al suo ingresso nella scuola materna il bambino ha già una sua storia personale, che lo ha condotto a possedere un complesso patrimonio di atteggiamenti, capacità ed orientamenti. Egli appare un soggetto attivo, curioso, interessato a conoscere e capire, capace di interagire con gli altri e di servirsi della loro mediazione per conoscere e modificare la realtà.

In questo periodo si vanno verificando cambiamenti considerevoli che interessano sia lo sviluppo percettivo, motorio, comunicativo, logico e relazionale, sia le dinamiche affettive ed emotive, sia la costruzione dei rapporti e l'acquisizione delle norme sociali.
Lo sviluppo cognitivo, partendo da una base percettiva, motoria e manipolativa, si articola progressivamente in direzioni sempre più simbolico-concettuali.»

I processi di socializzazione sono favoriti dal gruppo dei pari, che si presenta come totalità dinamica nella quale, attraverso le sue varie articolazioni, ogni soggetto influenza gli altri ed è a sua volta influenzato da loro, e consente di sperimentare diverse posizioni sociali in una situazione di coesione e di vicinanza interpersonale. Nelle relazioni con i coetanei, oltre che in quelle con gli adulti, il bambino sperimenta l'esistenza di regole e norme sia specifiche che generali, giungendo anche a cogliere le ragioni della loro necessità.

A tre anni, quindi, il bambino matura abilità che vanno oltre l'ambiente familiare: diventa capace di affermare se stesso, di entrare in rapporto con i coetanei, di giocare con maggiore sicurezza nei movimenti, di disegnare, di ricostruire situazioni secondo nuovi modelli mentali... 
Il bambino è pronto al fare il suo ingresso nella scuola dell'infanzia!
Ma l'arrivo a scuola è, anche, un momento importante, che coinvolge diversi soggetti, prima di tutto il bambino, poi la mamma e l'insegnante.
L'ingresso nella scuola dell'infanzia rappresenta, quindi, un momento di crescita per il bambino e il riconoscimento di una vita autonoma rispetto alla famiglia, ma è anche un momento delicato per le implicazioni emotivo-affettive del distacco dalla madre e dalla famiglia. 
I genitori, invece, si preparano al distacco e, spesso titubanti, sperano di trovare un ambiente sereno, accogliente e stimolante dove i propri figli possano crescere.
Le insegnanti s'immaginano il gruppo nuovo, fanno progetti e pensano già a delle modalità d'intervento.
E' necessario che il passaggio del bambino dall'ambiente familiare all'ambiente scolastico sia graduale; inoltre il tempo necessario a completare l'inserimento varia a seconda del bambino.
L'insegnante, preparerà con cura gli angoli della sezione e gli spazi per le attività, offrendo al bambino il tempo necessario per inserirsi con calma e serenità.
Il ruolo genitori è molto importante: il bambino ha bisogno di sentire il papà e la mamma "vicini", senza forzature né ricatti, i genitori devono favorire un inserimento graduale in un clima di fiducia.

Ma..... quali attività organizzano le insegnanti per il bambino?

Il primo giorno di scuola è un giorno molto importante per tutti i bambini: l’accoglienza è un evento da ricordare e che rimarrà impresso nella memoria di tutti i bambini e alunni.

La scuola dell’infanzia è finita e ora, tra paure e incertezze, il bambino si troverà in un contesto molto diverso: una scuola diversa, nuove amicizie, nuove maestre e nuove regole. Al suono della campanella si entra per la prima volta a scuola e l’emozione è forte.

L’accoglienza è un momento molto delicato: ogni bambino e ogni bambina ha bisogno di sentirsi accolto/a per poter iniziare un percorso scolastico in tutta serenità. 

Per poter affrontare serenamente il primo giorno di scuola bisogna creare dal primo momento un clima armonioso e disteso che dia a ogni alunno la possibilità di esprimersi al meglio, dove possa divertirsi e dove possa instaurare relazioni positive con i suoi pari e con gli adulti di riferimento (docenti, educatori, personale ATA).

Come poter realizzare tutto ciò?

A breve pubblicherò delle attività e degli spunti di lavoro che possono essere utilizzati per l'accoglienza.

  STRINGI LE MIE MANI,  

 IO STRINGO LE TUE: 

SE PRENDIAMO MOLTE MANI 

 NON SAREMO PIÙ IN DUE. 

UNIAMOLE CON GIOIA, 

FORMIAMO UN GIROTONDO

E QUESTO SARÀ IL NATALE PIÙ FELICE DEL MONDO. 

SCAMBIAMOCI UN SORRISO, CHIAMIAMOCI FRATELLI 

 SARANNO QUESTI I DONI PIÙ MAGICI E PIÙ BELLI. 

La ballata degli alberelli

La ballata degli alberelli di Canti di Natale

Siamo tanti ma tanti alberelli

E vedete che siamo più belli

per ricevere il santo Natale

ed in coro cantiamo così:

un bacio qui,

un bacio là,

un salto qui,

e un altro là.

è la danza degli alberelli

la ballatta di felicità

Un bacio qui,

un bacio là

un salto qui,

e un altro là.

è la danza degli alberelli

è la danza di felicità

questi rami son come le braccia

li muoviamo per dare un abbraccio,

li muoviamo per dare un saluto

ai bambini, alle mamme e ai papà

un bacio qui,

un bacio là

un salto qui

e un altro là.

È la danza degli alberelli,

la ballata di felicità.

Un bacio qui

Un bacio là

Un salto qui

E un altro là.

È la danza degli alberelli

La ballata di felicità.

Dicembre

Dicembre ha un suo ricamo,
sospeso ad ogni ramo;
l’ha fatto con la nebbia
l’ha fatto con la brina:
è nuovo ogni mattina.
Dicembre ha un suo sorriso,
diffuso in ogni viso:
lo porta in ogni casa,
dove la gente aspetta
la notte benedetta.

Dicembre

Ecco Dicembre,

giunge puntuale
e finalmente
comincia il Natale.
Nelle vetrine
della città
fiocchi e palline
spuntano già.
Luci a più fili
intermittenti
sui campanili
e le statue dormienti.
Sulle fontane
e sopra i balconi
brillan collane
oppure festoni.
Musica e canti
in tutte le vie
portano a tanti
incanto e magie.
A ogni persona
quest’aria di festa,
quest’aria buona
dà proprio alla testa.
Tutti diventan
gentili e carini
tutti ritornano
ad esser bambini.
Ti puoi allungare,
Dicembre gentile, e almeno durare
fino ad aprile?

Ormai, come insegnante  ed educatrice,  mi capita sempre più spesso di vedere genitori incapaci di dire "No" ai propri figli. Ció avviene perché, di fronte ad un “No”, i bambini hanno una reazione di pianto e capriccio, che crea ansia e paura nei genitori. Questi, per evitare discussioni, preferiscono concedere e acconsentire, piuttosto che spiegare

A volte mi è capitato di far notare al genitore il problema, ma la risposta molto spesso è "più semplice mentire, aggirare l’ostacolo, far finta di niente…. " 

Frasi del tipo “se mio figlio chiede in continuazione della cioccolata gliela nascondo e gli dico che è finita, altrimenti capricci a non finire….”, oppure ancora "se mi chiede un paio di forbici pericolose gliele nascondo e gli dico che le ho perse” e avanti così….mille altri esempi simili, per mille situazioni che tutti i giorni si presentano a casa, al parco giochi, al supermercato.

E allora? E’ meglio essere ritenuti dal proprio figlio bugiardi che dire "No"? 

Ovviamente poi, quando il bambino trova le famose forbici o la cioccolata nascoste nel cassetto, reagisce dicendo alla mamma “sei bugiarda!” e ha pure ragione!

In questo modo sempre più di più i bambini hanno la sensazione che tutto sia concesso e possibile. 

Questa situazione mi fa pensare a una similitudine che ho letto da qualche parte, tempo fa: “imparare a gestire la frustrazione è come andare in bicicletta. Una volta che hai imparato, hai imparato. Se non hai imparato, non lo improvvisi, nemmeno in caso di necessità assoluta.”

Ecco perché secondo me è necessario imparare da piccoli. E’ fondamentale spiegare ad un bambino di tre anni che potrà avere magari delle forbici adatte a lui e non quelle grandi degli adulti che sono molto pericolose e non adatte, o che non può mangiare troppa cioccolata perché la mamma sa che non gli fa bene. 

E’ necessario che i bambini, sin da piccoli, siano allenati a tollerare le frustrazioni e questo è proprio il primo passo per arrivare alla difficile capacità di trasformare le delusioni in occasioni.

Un "NO" detto con razionalità e coerenza aiuta i bambini a rafforzare la propria personalità, perchè è detto unicamente per salvaguardare il loro benessere e li fa sentire sorretti, protetti, custoditi e amati dai genitori.

La pasta modellabile a base di bicarbonato è ottima per sviluppare la fantasia e la creatività. E' atossica e semplice da preparare. Ricordatevi che i giochi creativi sono un'ottima occasione di crescita per i vostri bambini! Manipolare la pasta al bicarbonato stimola la motricità fine delle mani e la coordinazione oculo manuale che sono importanti per lo sviluppo cognitivo. 

Vediamo la sua ricetta.

Ingredienti:

  • 200 gr di bicarbonato di sodio
  • 100 gr di maizena
  • 150 ml di acqua

PROCEDIMENTO

Per creare la pasta modellabile basta far scaldare l’acqua fin quasi al bollore in un pentolino su fiamma moderata. Quando l’acqua è ben calda (ma non bollente) versare in un colpo solo l’amido e il bicarbonato mescolando con cura. Se l’impasto risulta troppo asciutto basta aggiungere poca acqua continuando a mescolare con cura.

L’impasto in pochi istanti diventa compatto e gommoso: quello è il momento per toglierlo dal fuoco. Prima di usarlo occorre lasciarlo raffreddare per alcuni minuti al coperto per evitare che si secchi, se dovesse asciugarsi troppo, si  può riportare alla giusta consistenza  aggiungendo un po’ d’acqua. La pasta al bicarbonato si conserva in frigorifero chiusa in un contenitore ermetico.

 

Dopo le festività Natalizie è alle porte uno dei momenti più attesi da grandi e piccini per il nuovo anno: il Carnevale, un’occasione per le famiglie per far divertire i propri bambini, ma un’opportunità anche per i genitori per assistere ad alcuni delle sfilate più belle e bizzarre organizzate nelle varie regioni italiane.

Vari sono gli eventi da non perdere che avranno luogo questo anno nelle diverse Regioni italiane, in quanto ogni Carnevale si contraddistingue per una sua personalità, un suo stile, per le leggende, i costumi ed il suo carattere provocatorio, accomunati però da un collettivo senso di euforia e divertimento generale.

Ecco alcuni suggerimenti sugli appuntamenti imperdibili previsti per il 2016.

1.Ovviamente non si può non menzionare quello di Venezia, il Carnevale per antonomasia, aperto anche quest’anno dal tradizionale Volo dell’Angelo il 31 di gennaio, uno dei momenti più spettacolari ed emblematici  tra i festeggiamenti in programma, dove “la Maria”, una giovane ragazza appositamente selezionata per l’occasione, verrà calata dal Campanile della famosa Piazza San marco, in ricordo dell’impresa compiuta molti anni prima da un acrobata turco che tenendosi in equilibrio sopra un filo riuscì ad arrivarvi fino in cima.

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2.Il Carnevale di Cento si svolgerà nell’omonima cittadina romagnola dal 31 gennaio al 28 febbraio, data nella quale non solo verrà decretato il carro vincitore ma i festeggiamenti verranno conclusi dal celeberrimo “Rogo di Tasi”, dove sarà dato fuoco ad una gigantesca realizzazione in cartapesta raffigurante maschera tipica della citta: Tasi secondo la leggenda era un ubriacone che arrivò a preferire  un buon bicchiere di vino alla vita della moglie.

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3.Il Carnevale di Fano, nato nel 1347, si aggiudica invece il titolo di “Carnevale più antico d’Italia”, come viene testimoniato dai documenti tuttora conservati nell’Archivio della Città, dove quest’anno si svolgerà la prima edizione del “capodanno degli Animali”.

A sfilare oltre ai carri ci saranno anche i nostri simpatici amici a quattro zampe, alcuni dei quali, con l’occasione potranno  trovare una nuova famiglia.

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4.Il Carnevale di Acireale, con i suoi carri grotteschi ed il suo carattere folkloristico, è famoso per essere il migliore di tutta la Sicilia. Quest’anno prevede un programma giornalmente ricco di eventi, che si susseguiranno dal 31 fino al 22 febbraio, composto da sfilate, giganteschi carri allegorici ed infiorati, maschere, bande musicali, sbandieratori e majorettes.

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5. A Viareggio, il tradizionale triplice sparo di cannone darà vita ai festeggiamenti del Carnevale 2016, che dal 7 febbraio al 5 marzo andrà ad animare la città, in cui la satira sociale e divertimento saranno protagonisti e per il quale sono previste 5 giornate per le sfilate degli enormi carri realizzati in cartapesta.

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6. La caratteristica “Battaglia delle arance” è uno dei tratti distintivi del Carnevale di Ivrea, che si svolgerà il 7 febbraio, simbolo di ribellione in quanto richiama la leggenda di una giovane sposa, che rifiutandosi di coricarsi con il Signore delle sue terre, come voleva lo “jus primae noctis” durante il periodo Medievale, non solo lo uccise, ma questo atto segnò l’inizio di una vera e propria rivolta. Ancora oggi è possibile rivivere lo stesso spirito rivoluzionario in una vera è propria battaglia, in cui come uniche armi vengono usate le arance.

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Festa d'amore

Quando arriva Natale

siamo tutti più buoni

e le strade, in ogni angolo, si riempiono d'amor

con la gioia nel cuore con la voglia d'amare

c'accendiamo come la città che si illumina per noi.

Tanti auguri è la festa dei regali

tanti auguri di pace e d'armonia

è la festa d'amore per il mondo 

il dolce canto alla felicità.

Tanti auguri è la festa del natale

tanta gioia a chi sarà con noi

è la festa d'amore per il mondo

e sorride a chi l'abbraccierà.

Con la gioia nel cuore con la voglia di amare

c'accendiamo come la città che si illumina con noi.

Tanti auguri è la festa dei regali

tanti auguri di pace e d'armonia

è la festa d'amore per il mondo 

il dolce canto alla felicità.

Tanti auguri è la festa del natale

tanta gioia a chi sarà con noi

è la festa d'amore per il mondo

e sorride a chi l'abbraccierà.

Tanti auguri è la festa del natale

tanta gioia a chi sarà con noi

è la festa d'amore per il mondo

e sorride a chi l'abbraccierà.

E sorride a chi l'abbraccierà.

E sorride a chi l'abbraccierà.


Warning: count(): Parameter must be an array or an object that implements Countable in /web/htdocs/www.infanziaweb.it/home/templates/jsn_glass_pro/html/com_k2/templates/default/user.php on line 248
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Giochi per bambini

  • Gen 12th 2015
    Spiegazione del gioco:

    Un bambino assume il ruolo della volpe, gli altri bambini saranno le galline. 

    Le galline stanno nel pollaio (un recinto costruito con la corda) e la volpe nella sua tana. 

    Al suono di un campanello le galline escono dal pollaio e razzolano nell'aia, ma all'improvviso arriva la volpe che le vuole prendere per mangiarle. 

    Quando vedono la volpe le galline devono rifugiarsi nel pollaio; se la volpe cattura una gallina, questa diventa volpe.

  • Lug 16th 2014

    I bambini sono tutti disposti in coppie tenendosi a braccetto. Una coppia è però spaiata: un bambino rincorre e l’altro scappa. Il bambino che scappa può salvarsi prendendo a braccetto uno qualsiasi degli altri bambini: in questo modo è il bambino dalla parte opposta che deve scappare. (Se un bambino A è a braccetto con B e il fuggitivo prende a braccetto A, sarà B a continuare la fuga e il precedente fuggitivo è per adesso in salvo!). Quando chi scappa viene preso i ruoli si invertono.

  • Lug 16th 2014

    I bambini saranno disposti in due righe, guardandosi frontamente, suddivisi nella squadra dei CAMMELLI e quella dei CAVALLI. 
    Si racconta una storia che ha protagonisti dei CAVALLI e dei CAMMELLI: ogni volta che l’animatore dice ‘cammelli’, questi ultimi devono scappare dietro una linea posta dietro le loro spalle, a fondo campo. Viceversa dovranno fare i ‘cavalli’ quando verrà pronunciata la loro parola. La squadra che non viene nominata dovrà invece acchiappare più avversari possibile per poter vincere. Vince la squadra che per prima elimina tutti gli avversari.

  • Lug 16th 2014

    I BAMBINI DISPOSTI IN CERCHIO SI TENGONO PER MANO. RAPPRESENTANO LE PORTE DI UN CASTELLO E LE MANI SONO CATENE. UN BAMBINO E' AL CENTRO DEL CERCHIO OVVERO DENTRO IL CASTELLO. I BAMBINI CHE FORMANO IL GIROTONDO INIZIANO A GIRARE E CANTANO
    "APRI LA PORTICINA,
    APRI LA PORTICINA,
    APRI LA PORTICINA
    SE TU VUOI USCIRE"
    IL GIROTONDO SI FERMA E IL BAMBINO AL CENTRO CANTA
    "LA CHIAVE L'HO PERDUTA,
    LA CHIAVE L'HO PERDUTA,
    LA CHIAVE L'HO PERDUTA
    NON SO COME FARO'"
    ED ALLORA I BAMBINI DEL GIROTONDO RIPRENDONO A GIRARE E CANTANO
    "ALLORA STARAI DENTRO
    PER UNA SETTIMANA
    FINCHE' NON HAI LA FORZA
    DI ROMPERE LE CATENE"
    SI FERMA IL GIROTONDO I BAMBINI STRINGONO FORTE LE MANINE (CATENE) E IL BAMBINO DEVE CERCARE DI APRIRLE. SE DOPO "1, 2, 3" IL BAMBINO NON RIESCE A SPEZZARE LE CATENE RIMANE AL CENTRO E IL GIOCO RIPRENDE.
    ALTRIMENTE LUI DARA' LA MANO AI BAMBINI DEL CERCHIO E UNO DEI BAMBINI DEL CERCHIO ENTRA NEL CASTELLO.

  • Lug 16th 2014

    Inizialmente si formano due squadre. Si dovranno sistemare in du file indiane e ogni bambina/o sarà un numero, tranne una/un bambina/o che si metterà distaccato e lontano ma non troppo da queste file e in mano terrà un fazzoletto ogni volta che dirà un numero la/il bambina/o che lo è corre a prenderlo ma avrà come avversario una/un bambina/o  dell'altra fila. Chi va a prendere per prima/o il fazzoletto vince.

  • Lug 11th 2014

    Un bambino prende la palla e si mette ai lati di un campo mentre gli altri bimbi sono sparsi dentro al campo, quando l'adulto dice via il bambino cacciatore (con la palla in mano) inizia a lanciare la palla per colpire uno dei bimbi che corrono nel campo. Se il cacciatore prende un bambino si fa scambio di ruoli.

  • Lug 11th 2014

    Prendete un cappello e mettete la musica. I bambini si passano il cappello e quando fermate la musica chi ha il cappello in testa deve dire il suo nome, e procede così finchè tutti hanno detto il proprio nome.

  • Lug 11th 2014

    Ottimo gioco per memorizzare i nomi.

    Seduti in cerchio. Ci si passa una palla morbida o un peluches. Il primo comincia dicendo “Mi chiamo Luca e mi piace la marmellata”. Passa la palla al suo vicino, che deve dire il proprio nome e una cosa che gli piace: “Mi chiamo Alessio e mi piace la pizza”Completate il giro.

    Tags:nomi gioco
  • Lug 11th 2014

    Seduti in cerchio. Il primo per presentarsi dice il suo nome es:”io mi chiamo Filippo e mi prude il mento”

    Il secondo bambino ripeterà il suo nome e imiterà la mossa.

    Esempio “lui è Filippo e gli prude il mento” e tutti si grattano come loro; a sua volta il secondo dirà il suo nome e dove gli prude.

    Esempio “io mi chiamo Giorgio e mi prude la mano” e così via .

    Tags:gioco nomi
  • Lug 11th 2014

    Disposti in cerchio, l'adulto lancia una palla ad un bambino che la lancia a sua volta ad un altro, chi riceve la palla deve dire il nome di chi gliel'ha lanciata finché tutti hanno ricevuto la palla! 

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