Mi chiamo Carmen Indelicato, sono un'insegnante di scuola dell'infanzia e sono la webmaster del sito web Infanziaweb.
La scelta della scuola è sempre una questione difficile, specialmente se si tratta della scuola dell’infanzia. Quando si hanno figli, si sa, è importante gettare le basi per il loro futuro fin dai primi anni di vita e la scelta della giusta scuola è, quindi, il primo passo, quello decisivo.
Apprendere una seconda lingua già dai primi anni di vita costituisce per i bambini un’eccezionale opportunità di crescita, non solo sul piano individuale, ma anche e soprattutto su quello sociale e civile.
Generalmente l’incertezza iniziale di un genitore per l’iscrizione dei propri figli alla scuola dell’infanzia riguarda la scelta fra la scuola pubblica, una scuola internazionale oppure una scuola bilingue. Analizziamo le differenze nel dettaglio.
Il programma ministeriale italiano, purtroppo, non è strutturato per uno studio approfondito della lingua straniera, alla quale sono dedicate due o tre ore al massimo ogni settimana. In questo modo i bambini non hanno la possibilità di acquisire e padroneggiare la seconda lingua al pari della loro lingua madre: per sopperire a questa mancanza, quindi, dovrebbe frequentare corsi esterni nel pomeriggio, a volte anche costosi.
La scuola internazionale afferisce al sistema della scuola straniera: in questo caso, quindi, i bambini parleranno e studieranno esclusivamente in lingua inglese, studiando le materie del Paese di riferimento, ma non entreranno in contatto con la lingua italiana se non in famiglia. Il risultato sarà una piena conoscenza della lingua straniera, ma uno sradicamento totale della cultura italiana.
Una scuola dell’infanzia bilingue (come, per esempio, quelle che puoi trovare qui: https://www.liberidinsegnare.it/scuole-bilingui/roma/scuole-infanzia-bilingue-roma) consente al bambino, attraverso un processo del tutto spontaneo, di acquisire ed assorbire due registri linguistici contemporaneamente, quello della propria lingua madre e quello della lingua straniera (generalmente l’inglese). Una scuola dell’infanzia bilingue coniuga attività teoriche e pratiche per favorire l’apprendimento di entrambe le lingue, grazie a personale docente esclusivamente madrelingua e altamente qualificato.
È arrivata la bella stagione: quale momento migliore per portare i propri figli al parco giochi? Correre all’aria aperta, saltare, giocare, arrampicarsi: i bambini, si sa, sono i sovrani indiscussi del divertimento.
Tutti i bambini amano divertirsi e giocare saltando e arrampicandosi, dando libero sfogo alla fantasia: cosa c’è di più bello che gettarsi dalla torre di un castello o dalla bocca di fuoco di un drago, oppure entrare nella casa di topolino o di pinocchio?
Ci sono tantissimi luoghi dove poter portare i bambini per una giornata o un pomeriggio dedicati al gioco e al divertimento. Ci sono i parco giochi tradizionali oppure i luna park, dove le attrazioni sono tantissime e dalle più varie; ci sono poi le sale feste, le ludoteche e i baby parking, delle strutture nelle quali i bambini possono giocare in totale sicurezza, scegliendo fra moltissime attività e attrazioni come giochi gonfiabili, vasche a palline, playground, tappeti e trampolini elastici, cannoncini spara palle, aree softplay, arrampicate e tante altre ancora. I giochi gonfiabili sono diventati ormai un must e li si possono trovare ovunque:
Ai primi caldi viene spontaneo uscire all’aria aperta. I bambini ne sentono ancora più bisogno di noi. Dopo tanto freddo e pioggia il calore dei raggi sono un toccasana.
Che i bambini vengano accuditi dai genitori, dai nonni o dalla babysitter, la parola d’ordine è quindi: uscire!
Certo alcuni nonni potrebbero avere qualche remora a portare in giro il nipotino: a parte i primi mesi quando il neonato sta tranquillo nella carrozzina, appena inizia a gattonare o camminare il ‘lavoro’ diventa faticoso. E poi c’è il timore che scappi, che si perda, che si faccia male.
Ma le babysitter ‘non hanno scuse’. Ecco che armate di acqua, uno stuzzichino per merenda, un cambio nel caso il bambino si sporchi o bagni (e un pannolino nell’evenienza), le tate possono dirigersi verso il parco.
Quali giochi fare? Questo dipende sia dall’età sia dal bambino in sé.
Se l’età è compresa tra 1 e i 3 anni,
La nascita di un bambino altera completamente le nostre vite. Se sono due o tre gemelli ad unirsi alla famiglia, il cambiamento sarà addirittura sconvolgente. Ogni aspetto della nostra quotidianità verrà assorbita da queste piccole pesti, le gioie raddoppieranno e con esse anche le difficoltà.
Talvolta i sacrifici e l’impegno richiesti sono talmente grandi che alcuni genitori potranno sentirsi scoraggiati o non all’altezza della situazione. Tuttavia, è bene tenere a mente che avere a che fare con i bambini non è mai semplice, e ancora di meno se la famiglia è numerosa.
Per aiutare tutte le mamme e i papà di 3, 4 o più bambini, abbiamo raccolto qualche consiglio che terrà lo stress e le preoccupazioni il più lontano possibile.
STRINGI LE MIE MANI,
IO STRINGO LE TUE:
SE PRENDIAMO MOLTE MANI
NON SAREMO PIÙ IN DUE.
UNIAMOLE CON GIOIA,
FORMIAMO UN GIROTONDO
E QUESTO SARÀ IL NATALE PIÙ FELICE DEL MONDO.
SCAMBIAMOCI UN SORRISO, CHIAMIAMOCI FRATELLI
SARANNO QUESTI I DONI PIÙ MAGICI E PIÙ BELLI.
La ballata degli alberelli di Canti di Natale
Siamo tanti ma tanti alberelli E vedete che siamo più belli per ricevere il santo Natale ed in coro cantiamo così: un bacio qui, un bacio là, un salto qui, e un altro là. è la danza degli alberelli la ballatta di felicità Un bacio qui, un bacio là un salto qui, e un altro là. è la danza degli alberelli è la danza di felicità questi rami son come le braccia li muoviamo per dare un abbraccio, li muoviamo per dare un saluto ai bambini, alle mamme e ai papà un bacio qui, un bacio là un salto qui e un altro là. È la danza degli alberelli, la ballata di felicità. Un bacio qui Un bacio là Un salto qui E un altro là. È la danza degli alberelli La ballata di felicità. |
Dicembre ha un suo ricamo,
sospeso ad ogni ramo;
l’ha fatto con la nebbia
l’ha fatto con la brina:
è nuovo ogni mattina.
Dicembre ha un suo sorriso,
diffuso in ogni viso:
lo porta in ogni casa,
dove la gente aspetta
la notte benedetta.
Ecco Dicembre,
Ormai, come insegnante ed educatrice, mi capita sempre più spesso di vedere genitori incapaci di dire "No" ai propri figli. Ció avviene perché, di fronte ad un “No”, i bambini hanno una reazione di pianto e capriccio, che crea ansia e paura nei genitori. Questi, per evitare discussioni, preferiscono concedere e acconsentire, piuttosto che spiegare.
A volte mi è capitato di far notare al genitore il problema, ma la risposta molto spesso è "più semplice mentire, aggirare l’ostacolo, far finta di niente…. "
Frasi del tipo “se mio figlio chiede in continuazione della cioccolata gliela nascondo e gli dico che è finita, altrimenti capricci a non finire….”, oppure ancora "se mi chiede un paio di forbici pericolose gliele nascondo e gli dico che le ho perse” e avanti così….mille altri esempi simili, per mille situazioni che tutti i giorni si presentano a casa, al parco giochi, al supermercato.
E allora? E’ meglio essere ritenuti dal proprio figlio bugiardi che dire "No"?
Ovviamente poi, quando il bambino trova le famose forbici o la cioccolata nascoste nel cassetto, reagisce dicendo alla mamma “sei bugiarda!” e ha pure ragione!
In questo modo sempre più di più i bambini hanno la sensazione che tutto sia concesso e possibile.
Questa situazione mi fa pensare a una similitudine che ho letto da qualche parte, tempo fa: “imparare a gestire la frustrazione è come andare in bicicletta. Una volta che hai imparato, hai imparato. Se non hai imparato, non lo improvvisi, nemmeno in caso di necessità assoluta.”
Ecco perché secondo me è necessario imparare da piccoli. E’ fondamentale spiegare ad un bambino di tre anni che potrà avere magari delle forbici adatte a lui e non quelle grandi degli adulti che sono molto pericolose e non adatte, o che non può mangiare troppa cioccolata perché la mamma sa che non gli fa bene.
E’ necessario che i bambini, sin da piccoli, siano allenati a tollerare le frustrazioni e questo è proprio il primo passo per arrivare alla difficile capacità di trasformare le delusioni in occasioni.
Un "NO" detto con razionalità e coerenza aiuta i bambini a rafforzare la propria personalità, perchè è detto unicamente per salvaguardare il loro benessere e li fa sentire sorretti, protetti, custoditi e amati dai genitori.
La pasta modellabile a base di bicarbonato è ottima per sviluppare la fantasia e la creatività. E' atossica e semplice da preparare. Ricordatevi che i giochi creativi sono un'ottima occasione di crescita per i vostri bambini! Manipolare la pasta al bicarbonato stimola la motricità fine delle mani e la coordinazione oculo manuale che sono importanti per lo sviluppo cognitivo.
Vediamo la sua ricetta.
Ingredienti:
PROCEDIMENTO
Per creare la pasta modellabile basta far scaldare l’acqua fin quasi al bollore in un pentolino su fiamma moderata. Quando l’acqua è ben calda (ma non bollente) versare in un colpo solo l’amido e il bicarbonato mescolando con cura. Se l’impasto risulta troppo asciutto basta aggiungere poca acqua continuando a mescolare con cura.
L’impasto in pochi istanti diventa compatto e gommoso: quello è il momento per toglierlo dal fuoco. Prima di usarlo occorre lasciarlo raffreddare per alcuni minuti al coperto per evitare che si secchi, se dovesse asciugarsi troppo, si può riportare alla giusta consistenza aggiungendo un po’ d’acqua. La pasta al bicarbonato si conserva in frigorifero chiusa in un contenitore ermetico.